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Il nostro impegno contro il Virus. Kinoa mette a disposizione gratuitamente DESI un Assistente virtuale per le informazioni sul Covid19

Intervista rilasciata all’Agenzia 9Colonne in occasione del lancio da parte di Kinoa dell’Assistente virtuale DESI dal titolo: “La start up contro il Virus” 

La Commissione europea le ha chiamate alle armi con un bando da 164 milioni, in Italia sono già diverse le realtà che hanno preso l’iniziativa mettendo la propria esperienza innovativa al servizio delle istituzioni. Startup e imprese tech possono rivelarsi fondamentali, se non imprescindibili, nella lotta che le nostre società devono affrontare per battere il Coronavirus. In prima linea ha scelto di porsi la fiorentina Kinoa, che ha offerto gratuitamente a tutte le amministrazioni pubbliche italiane l’assistente virtuale “Desi” per informare i cittadini sull’emergenza. Kinoa è una startup innovativa di Firenze, nata nel 2016 da altre esperienze imprenditoriali di un gruppo di giovani. La startup ha già realizzato vari progetti, il più conosciuto a livello nazionale è Kimap, essenzialmente un navigatore per persone disabili, simile a Google maps ma pensato per coloro che si muovono in carrozzina in tutte le città del mondo: in automatico vengono rilevate le barriere architettoniche e indicata la strada migliore da prendere. “Alla luce di questo primo progetto che ci ha appassionato e tuttora ci sta tenendo occupati – racconta a 9colonne Lapo Cecconi, tra i fondatori di Kinoa – abbiamo poi sperimentato altre tipologie di tecnologia, tra cui quella degli assistenti virtuali attraverso un’applicazione dell’intelligenza artificiale. Più che di vere e proprie app si tratta di sistemi che si integrano all’interno di piattaforme tecnologiche, alla stregua di Siri per iphone e altre varie soluzioni di assistenti virtuali portate avanti da grandi case informatiche”.

IL COVID19. “In questo caso – spiega ancora Cecconi – il nostro assistente virtuale l’abbiamo tarato e il più possibile personalizzato sull’emergenza Coronavirus, per due motivi principali: uno perché si tratta di una tecnologia che avevamo già sviluppato e che potevamo spostare sull’emergenza per offrire un servizio a chi lo richiede, secondo perché la tecnologia permette di offrire una sorta di certificazione sulle informazioni distribuite: nel momento in cui diamo all’assistente virtuale solo fonti ufficiali in cui pescare le risposte alle domande che vengono formulate dai cittadini, si presuppone che in questo modo si combattano le fake news che girano costantemente e che possono distorcere la realtà. Questa è la dimostrazione che la tecnologia, se pensata nel modo giusto, può combattere il flusso delle informazioni sbagliate che generano allarmismo. Nello stesso tempo abbiamo l’opportunità di rafforzare la consapevolezza che il digitale non sia un nemico ma può essere un alleato, specialmente in queste quarantene obbligate. Il periodo che stiamo vivendo ce lo sta sbattendo in faccia in maniera dirompente”. “In un’ottica di servizio mettiamo Desi gratuitamente a disposizione delle amministrazioni che lo richiedono. Facciamo anche delle personalizzazioni territoriali, essendoci una normativa nazionale e tantissime particolarità legate ai territori” spiega ancora Cecconi, confessando però che nel rapporto con le pubbliche amministrazioni la strada non sia proprio in discesa: “Già in passato, presentando altri progetti, ci siamo resi conto di come sia difficile far passare questi messaggi e offrire un servizio addirittura gratuito, c’è proprio un problema di comprensione della parte tecnologica. Nel nostro Paese noi e le altre start up abbiamo un po’ la missione di divulgare l’innovazione e la trasformazione digitale. C’è ancora tanto da fare per vincere la resistenza, dovuta al fatto che questa tecnologia spaventa perché un’istituzione o una pubblica amministrazione non la padroneggia come il proprio social network o il proprio videomessaggio. La nostra è stata anche una sorta di provocazione, per dire che la tecnologia può essere messa in campo anche a costi bassi, ma poi bisogna adattarla al contesto territoriale, padroneggiarla e conoscerne le potenzialità perché altrimenti rischia di essere un’operazione di comunicazione e basta e non se ne percepiscono i benefici da parte dei cittadini”.

L’EUROPA. Kinoa, spiega il suo fondatore, ha accolto con molta attenzione il bando della Commissione Ue, “ma per i tempi stretti (è scaduto il 18 marzo, ndr) e la complessità del formulario non abbiamo avuto il tempo di partecipare. Da parte delle istituzioni c’è verso le startup una sensibilità secondo me dovuta all’esigenza di innovazione. Non se ne può più fare a meno: lo si vede anche nelle scuole con le lezioni a distanza, dove c’è una barriera informativa e di formazione sugli strumenti tecnologici molto grande. Il resto d’Europa è probabilmente un po’ più avanti sulla strada dell’alfabetizzazione digitale. Probabilmente ci sarà una scossa nel prossimo futuro, a partire da ora. Lo stesso ministero dell’Innovazione ha lanciato una call in merito alle soluzioni innovative sul tema del Coronavirus, per trovare buone pratiche da sperimentare subito: abbiamo intenzione di partecipare. La sensibilità c’è, c’è un’esigenza vera ma c’è bisogno di molta formazione per tutti per capire le potenzialità della tecnologia in generale”. Cecconi rivolge infine un appello alle istituzioni: “Ci sono molte realtà su tutti i territori che stanno lavorando in maniera più o meno nascosta, nelle varie competizioni abbiamo visto tantissimi bei progetti, che possono essere molto adattabili per soluzioni d’emergenza ma anche per la ricostruzione dopo il Coronavirus, quando si dovrà ripartire. C’è bisogno che queste realtà siano ascoltate e che possano dire la loro, per mettere insieme le esperienze innovative con la solidità istituzionale e imprenditoriale, è un passo che dobbiamo fare”. Per uscire dalla crisi ora e per correre più velocemente domani. (BIG ITALY / Roc – 24 mar)

9Colonne – citare la fonte)

 

Ulteriori approfondimenti:

  • Cariplo Factory : https://www.cariplofactory.it/kinoa/
  • Il sole 24 Ore:  https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-bando-ue-164-milioni-ue-startup-e-imprese-tech-ADa0ZuD
  • Radio24: https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/smart-city/puntata/puntata-25-marzo-2020-200443-ADdZvxF
  • Agenda Digitale: https://www.agendadigitale.eu/sanita/ecco-le-chatbot-per-i-sintomi-del-coronavirus-come-funzionano/?fbclid=IwAR0TERlbRcHL-TP7QSiuHjcQpCKZgtLLh7V0BfgwN6F2qTYpEc_Ujs4b0jM

* Opera di Manolo Valdés – Retrato en azul y blanco – Olio e e collage su tela, 1999

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